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DISCORSO DEL SINDACO ILARIO BORTOLAN  ALL’INAUGURAZIONE DEL

TEATRO REGINA MARGHERITA

 

Domenica, 08 ottobre 2006

 

Nella seconda metà del 1800 Don Perino, parroco di Piedicavallo, sollecitato dagli uomini del paese che tornavano da più o meno lunghi periodi d’emigrazione, diede il via alla fondazione di una società Filodrammatica formata da un gruppo di privati che iniziarono la costruzione di un vero e proprio teatro usando il materiale del posto: la pietra. Fino ad allora le rappresentazioni si facevano all’aperto, sotto una sorta di tendone, con tutti gli inconvenienti meteorologici del caso. L’idea di un teatro era anche legata alla prospettiva di creare un luogo d’incontro per i giovani, un oratorio, un precursore dei moderni centri polivalenti.

Essendo la nostra una vallata che viveva sull'estrazione del granito, "sienite" della Balma, in brevissimo tempo, a 1130 metri s.l.m., gli abili scalpellini edificarono il teatro con il supporto di una ricca biblioteca.

Iniziò allora una fitta corrispondenza con la Casa Reale per avere il permesso di dare al teatro il nome dell'allora Regina Margherita; fu proprio in una lettera del 1880 al parroco Don Perino che la Casa Reale così si espresse: “La Regina Margherita si è compiaciuta assecondare con tutta benevolenza il desiderio della S.V. espressale a nome di codesta Società Filodrammatica acconsentendo di buon grado che la società stessa ed il nuovo Teatro testé erettosi in cotesto comune, s’intitolino all’augusto nome della Maestà Sua”; così il teatro venne battezzato.

Nel regolamento d’ordine dell’anno successivo venne prescritta la visita di un genio civile per adeguare la struttura alle norme sulla sicurezza,cui fecero seguito opere di ripristino e modifiche strutturali come ad esempio la porta che dalla galleria immette all’esterno, già all’epoca considerata uscita di sicurezza. Nello stesso anno fu anche stipulata, con la Compagnia del Sole, un’assicurazione contro i danni derivanti da eventi atmosferici, incendio, “scoppi del gas e delle macchine a vapore”, per Lire 4.500 relative allo stabile e Lire 2.500 relative alle attrezzature.

La Regina Margherita era molto considerata nella Vallata che tutti gli anni veniva percorsa dalla Regina fino a Piedicavallo; da qui proseguiva a piedi, attraversava il colle della Vecchia e raggiungeva la Valle D'Aosta, dove trascorreva un periodo di vacanza a Gressoney.

I racconti si sono tramandati attraverso le generazioni e quindi ancor oggi possiamo ricordare i ragazzini che accompagnavano la Regina su per la montagna insieme alle madri che davano una mano a portare i bagagli nelle gerle solitamente usate per il fieno.   Donne che mentre gli uomini emigravano all’estero quali esperti lavoratori della pietra e ricercati costruttori mandavano avanti la piccola e faticosa attività agricola e pastorale di famiglia.

Durante le soste lungo la salita, la Regina Margherita distribuiva ai bambini le cioccolate, che erano un ambitissimo premio!

Poiché già a quell'epoca tutti andavano a scuola, tutti sapevano leggere e la biblioteca offriva testi degli autori più famosi; le prime compagnie teatrali furono formate da gente del posto e ancor oggi vecchi figli e maturi nipoti ricordano le "parti" recitate dalle loro madri, nonne, padri. Ci furono anche compagnie girovaghe che comunque costituirono legami tra la montagna e la pianura più comoda e percorribile.

I soci fondatori furono 44; in seguito si ridussero a 21 ed in principio soltanto loro potevano assistere agli spettacoli. Il programma consisteva infatti in una recita ogni quindici giorni e –

per ognuna- ogni famiglia dei soci poteva fruire di un biglietto d’ingresso. Con il tempo la platea si allargò fino a richiamare spettatori non solo dall'intera vallata, ma anche da Biella e nella bella stagione i turisti avevano appuntamenti fissi a Teatro.

Ai soci fondatori va il merito di aver creato una struttura importante per il paese e per la vallata, una solida base per costruire e cementare i rapporti umani tra gli abitanti. Non solo passione per il teatro quindi, ma anche spirito di iniziativa, capacità organizzativa, sottile umorismo nell’affrontare le inevitabili difficoltà, costanza e tenacia nel voler portare avanti un progetto volto ad offrire un divertimento sano ed educativo, promuovendo un arricchimento spirituale contribuendo alla crescita morale e culturale della popolazione di Piedicavallo; sono queste le doti principali che vanno attribuite a tutti coloro che hanno contribuito alla creazione, alla crescita ed oggi alla rinascita del Teatro.

Negli anni che hanno seguito l’ultima guerra, la montagna cominciò a spopolarsi e la conseguenza inevitabile fu che anche il Teatro, adibito ormai solo più a cinematografo, fu abbandonato.

Dal 1990 l'Amministrazione Comunale portò avanti l’iniziativa del recupero del Teatro che era stato l'orgoglio dei nostri avi, una dimostrazione di voglia di cultura diffusa, di partecipazione al mondo al di là della cerchia dei monti.

Solo dopo il 1993, sotto la presidenza di Zenita Valz Polentin il Comune, stilato un documento di Comodato con gli eredi della Società Filodrammatica, ebbe un finanziamento dalla Presidenza del Consiglio per progettare la ristrutturazione del fabbricato, adeguandolo alle costosissime ma giuste norme vigenti. Non dimentichiamoci infatti che la realizzazione è stata possibile grazie al finanziamento di 640 dei vecchi milioni concessi dal fondo dell’8 per mille della Presidenza del Consiglio; e questa e’ una prova che i Comuni si danno da fare, quando gliene viene data la possibilità!

Questo ambiente ritrovato ospiterà da oggi concerti e rappresentazioni teatrali di ogni genere; la struttura tornerà ad essere a disposizione degli abitanti di Piedicavallo, il teatro deve essere principalmente loro. Ma non solo; sarà a disposizione di tutti coloro che vorranno farne richiesta per portare cultura nella nostra valle.

Piedicavallo ha avuto nella sua storia movimenti ed iniziative di grande cultura e la cultura, con la riapertura del ristrutturato teatro Regina Margherita sicuramente tornerà.

Oggi io con questa cerimonia voglio anche passare il testimone ai giovani del paese, il testimone dei loro avi o comunque di coloro che hanno vissuto per questo paese. Sono loro, le nuove generazioni che stanno oggi qui rifiorendo che devono ricercare la conoscenza delle origini e far rivivere nella valle l’amore per quella cultura che oggi stiamo rispolverando.

E’ rinata in questi ultimi mesi la Pro-loco e a loro dico “Forza ragazzi, animo, avete le capacità, troverete anche il tempo per far risuonare nella valle il frutto delle vostre iniziative”.

Devo ora ringraziare a nome mio personale e della popolazione per averci onorato della loro presenza:

Sua Eccellenza il nostro amatissimo vescovo Mons. Gabriele Mana, che non perde occasione e non si risparmia fatiche pur di essere presente in Valle. Grazie, Lei ci onora e ci riempie il cuore di gioia, ci sentiamo amati e la ricambiamo. Non ci stancheremo mai di ascoltare la sua parola.

S.A.R. il principe Sergio di Jugoslavia che quest’anno ci onora per la seconda volta della sua presenza. Ha dimostrato di essersi innamorato di questo piccolo paese, gliene siamo grati. E la nostra gratitudine è maggiore oggi più che in qualsiasi altro momento in quanto lei rappresenta il legame con la Real Casa.  Il legame che le genti di questo paese hanno avuto nei secoli, soprattutto con la sua Trisnonna La Regina Margherita che come noi tutti sappiamo amava questa valle e questo paese.  Altezza Reale, Lei oggi fa rivivere a questo paese piacevoli ricordi di vita legati alla Regina che ha lasciato sicuramente un segno e questo teatro ne è la prova. E lei è la prova che oggi lo spirito della Regina e tornato a Piedicavallo.

E come non ringraziare l’On. Roberto Lavagnini quale prezioso ascoltatore e consigliere dei nostri desideri e soprattutto delle nostre necessità per arrivare oggi a riaprire il nostro teatro.

Grazie al Dr. Ludovico Sella, Presidente della Fondazione Sella, per aver ristrutturato il sipario del nostro teatro. Il sipario è ora esposto al Museo del Territorio dove è sicuramente ben custodito e protetto. Non sarebbe male però, come accennato da lei l’altro giorno, farne una copia e poterla tenere in paese!

Grazie alla Fondazione CRB, sempre generosa a favore delle iniziative per la programmazione dell’Estate Musicale di questi anni. L’avv. Squillarlo purtroppo è assente per impegni già programmati nel tempo. 

Un grazie al nostro Parroco Don Giuseppe Lajolo ed al Pastore Valdese Maurizio Abbà per il loro continuo servizio.

Al Teatro Regio, sempre presente a Piedicavallo ed in particolare oggi che ha voluto offrirci il concerto di inaugurazione.

Grazie a Franco Ruffa ed ancor di più al ns. attuale vice sindaco Maria Grazia Gilardi Nadin che durante tutti i quattordici anni che ha retto l’amministrazione comunale non si è mai stancata di portare avanti l’idea della ristrutturazione. Oggi ne vede e ne gode i frutti e noi con lei!

Un grazie caloroso a tutti i presenti che hanno voluto con la loro presenza rendere importante questa cerimonia.

Ho voluto inviare un invito personale solo ai capi famiglia residenti, la partecipazione dei familiari era sottintesa, questa è la festa di tutta la gente di Piedicavallo. Non ho invitato autorità se non l’autorità per eccellenza “S.E. il Prefetto”, assente in quanto la sede è oggi vacante; il vicario, impegnato fuori provincia, mi ha pregato comunque di portare il suo saluto.

Lo scopo della carenza di inviti all’esterno è stato quello di lasciare il massimo spazio possibile a coloro che ritenevo ne avessero più diritto : “i piedicavallesi”!    

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