Torna
a Teatro
Piedicavallo ha di nuovo il suo teatro.
Inaugurato il “Regina Margherita” alla presenza di Sergio di Jugoslavia.
WWW.ECODIBIELLA.IT
Piedicavallo
C’era qualcosa di più del semplice dovere istituzionale,
nella presenza del principe Sergio di Jugoslavia ieri a
Piedicavallo. L’inaugurazione del restaurato teatro del paese,
con il suo carico di festa pomeridiana, per il terzogenito di
Maria Pia di Savoia non era un’occasione come le altre. Lì, nel
più alto Comune del Biellese, Sergio ha visto rivivere anche un
pezzo di sé. Della storia della sua famiglia. Di quella
trisnonna di nome Margherita che in queste terre montane aveva
trascorso tanta parte delle sue giornate di alpinista. E cui la
gente del posto aveva voluto rendere omaggio dedicandole, ormai
un secolo fa, proprio quel piccolo teatro montano fatto tutto in
sienite.
La rinascita del teatro “Regina Margherita” è stata, ieri, un
momento che Piedicavallo difficilmente dimenticherà. Una “reale”
presenza e centinaia di persone riunite, a certe altitudini, non
son cose di tutti i giorni. Ma era prevedibile che sarebbe
andata così. Da troppo tempo il paese attendeva la riapertura
del teatro che un volenteroso gruppo di scalpellini aveva
costruito a fine Ottocento, su iniziativa dell’indimenticato don
Perino, per dar sfogo alle velleità artistiche valligiane.
Del lungo e travagliato intervento di recupero, iniziato nei
primi anni Novanta grazie alla dedizione dell’ex sindaco Maria
Grazia Gilardi Nadin, il “primo cittadino” Ilario Bortolan ieri
ha voluto ripercorrere le tappe principali. Con uno scopo:
guardare avanti. «Da oggi - ha spiegato - il teatro sarà sede di
concerti e rappresentazioni teatrali: resterà a disposizione
degli abitanti di Piedicavallo e non solo. Il testimone, ora,
passa ai giovani del paese». E anche il vescovo Mana, nelle sue
parole, ha voluto lanciare uno sguardo al futuro: «La riapertura
del teatro - ha commentato - contribuirà al rilancio della
valle».
Investito di tante speranze, il rinato teatro “Regina
Margherita” ha così iniziato subito a (ri)fare il suo dovere:
primi ospiti, alcuni musicisti del Regio di Torino che hanno
offerto un put-pourri mozartiano ai fortunati che sono riusciti
ad accalappiare un posto a sedere. Prima di iniziare, però,
anche Piero Robba, addetto alle funzioni pubbliche del teatro
torinese, si è abbandonato a qualche complimento: «E’ stato un
bene che questo teatro abbia mantenuto il suo vecchio nome - ha
puntualizzato -. Non siete caduti nell’errore che anche il
Regio avrebbe potuto commettere se non avesse scelto di
mantenere la sua originaria denominazione». Per Piedicavallo,
però, non sarebbe stato possibile fare altrimenti. Dimenticare
la Regina Margherita sarebbe stato come screditare la storia.
Lei che, come ha spiegato Bortolan, «era un mito nella vallata».
Lei che, come ha ricordato il trisnipote Sergio, «amava molto
venire qui».
Ecco perchè per il paese far rinascere il vecchio teatro è stato
semplicemente come riprendere un discorso interrotto. Lì da dove
si era fermato. La lunga pausa è stata solo una parentesi
silenziosa, che il tempo ha voluto chiudere con lentezza. Ora
non resta che rimettersi a parlare: domenica 15 con i Lomè e
domenica 21 con The Flood. E questo solo per cominciare.
Veronica Balocco